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Lunedì, 08 Maggio 2017 14:20

Uno studio di UPS rivela: le aziende che esportano crescono più rapidamente In evidenza

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UPS ha recentemente reso noti i risultati della quarta edizione della sua ricerca sulle esportazioni delle PMI europee. Una ricerca che, da anni, studia gli effetti delle esportazioni sull’economia delle PMI operanti in tutta Europa.

Com’è stato condotto lo studio di UPS?

La ricerca portata avanti da UPS e relativa alle esportazioni europee delle PMI nasce per un nobile intento ovvero quello di aiutare le piccole e medie imprese a crescere cogliendo le enormi potenzialità ed opportunità connesse al settore delle esportazioni. Lo studio è stato condotto intervistando più di 12.000 titolari e dirigenti di piccole e medie imprese in otto Paesi dell’UE (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, e Regno Unito). Il sondaggio è stato formulato in modo tale da mettere in luce non soltanto le opportunità e le tendenze nel campo dell’esportazione ma anche le eventuali difficoltà e gli ostacoli connesse proprio alle esportazioni di prodotti e servizi nell’Unione Europea.

I risultati dello studio eseguito da UPS

 

La ricerca portata avanti da UPS ha avuto un risultato inequivocabile: le imprese che operano in Europa tendono ad esportare di più i loro prodotti. Questa apertura delle PMI verso gli altri Paesi produce un effetto positivo sulla loro economia: UPS ha infatti dimostrato che le PMI che esportano crescono più rapidamente. 
Le piccole e medie imprese (PMI) che operano nell’Unione Europea rappresentano più della metà del valore aggiunto complessivo dell’economia dell’UE. Un recente sondaggio condotto dalla Commissione Europea ha messo in luce come le imprese più piccole siano responsabili del 67% dei posti di lavoro totali nell’UE e rappresentano oltre il 99% di tutte le aziende non finanziarie.
E sono proprio queste imprese ad essere in crescita nell’Unione Europea. 

Lo studio di UPS e gli ostacoli delle PMI alle esportazioni Europee

Ma la crescita di queste aziende e le esportazioni verso Paesi dell’Unione Europa trovano ancora numerosi e consistenti ostacoli. Secondo il recente studio condotto da UPS, le piccole  e medie imprese che operano in Europa sono “trattenute” dall’esportare i propri servizi o prodotti verso Stati aderenti all’Unione Europea. Questo perché le aziende temono danni alle spedizioni o perdita delle stesse. Si sottolinea, infatti, come le normative e le autorizzazioni doganali siano molto più specifiche e precise per le imprese che esportano beni al di fuori della UE. Queste stesse normative non si applicano a quelle imprese che esportano all’interno del mercato europeo comune: qui le piccole e medie imprese devono ancora scontrarsi con barriere amministrative e tariffarie minime.
Gli ostacoli alle esportazioni nell’ambito dell’Unione Europea esistono e sono anche molto consistenti. Ecco perché UPS ha aggiunto, nello studio del 2016, un nuovo indice di “disponibilità all’esportazione”. L’intento è chiaro: aiutare le piccole e medie imprese a sfruttare quanto più possibile i vantaggi connessi alle esportazioni nell’Unione Europea, mostrare le reali opportunità connesse al settore delle esportazioni e sottolinearne gli ostacoli. Lo studio di UPS, ovviamente, mira a trovare soluzioni alle barriere che le piccole e medie imprese incontrano esportando i loro beni e servizi all’interno dell’Unione Europea. E le soluzioni migliori, come sempre, derivano da partnership e soluzioni di logistica di elevata affidabilità.

 

Letto 2733 volte Ultima modifica il Venerdì, 16 Giugno 2017 15:44
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